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Dalle donne la forza delle donne

In occasione della Giornata Internazionale della Donna 2025 che ricorre domani, le riflessioni di Lina Arpaia, referente pugliese dell’Osservatorio Auser Pari Opportunità e Politiche di Genere.

La donna, diceva Anna Kuliscioff, “non è né superiore, né inferiore; è quel che è. E tale qual è, non v’ha ragione ch’essa si trovi in condizioni inferiori”.
Sono tante le generazioni di donne che, in nome del principio espresso da queste semplici parole, si sono mobilitate nel corso del tempo per gridare che non siamo nate “inferiori” all’uomo e rivendicare diritti, autodeterminazione, uguaglianza. In tante hanno pagato con la propria vita per affermare la libertà delle loro idee, del loro essere.
La loro lotta, anzi le loro lotte, hanno prodotto numerosi e importanti progressi. Ma la strada della piena parità è ancora incompiuta. Ci sono tante leggi, ma spesso sono disapplicate e ancora mancano troppe tutele. Le donne si sono conquistate più spazi, ma la nostra società è ancora intrisa della cultura patriarcale e sessista che non vuole accettare rispetto e cambi di prospettiva. Anzi, in molti casi , spinge a tornare indietro.
La violenza di genere continua a essere una piaga profonda che coinvolge bambine, giovani donne, anziane. Sono lungi dall’essere superate le disuguaglianze salariali, la discriminazione nel mondo del lavoro, la difficoltà ad accedere a incarichi di vertice, la sotto rappresentazione femminile in politica e nel mondo produttivo, lo squilibrio del lavoro di cura in famiglia.
Sono ancora tante le battaglie che devono essere combattute e vinte.
Le donne sono ancora chiamate a combattere ogni giorno per affermare la propria autonomia e il proprio diritto a vivere libere. È una chiamata a cui rispondere senza dimenticare la lezione che ci giunge dalle conquiste del passato e con la saggezza di coinvolgere tutta la società, a partire dalle giovani generazioni.
La conquista dei diritti è arrivata quando le donne hanno saputo mettere insieme consapevolezza, unità, solidarietà, incontro tra generazioni e alterità. Da questo intreccio hanno trovato forza le loro rivendicazioni, che attraverso lotte e movimenti collettivi, sono riuscite a minare il muro di convinzioni, convenzioni, pregiudizi alla base di discriminazioni e violenze. È stato innanzitutto questo intreccio a imporre alla società, coinvolgendo dunque anche gli uomini, passaggi fondamentali di cambiamento culturale.
È attraverso la riscoperta di questo filo che ha percorso lunghi secoli di storia che ritrova pienezza anche il significato profondo della Giornata Internazionale della Donna, per un 8 marzo che non sia un rituale stanco e talvolta ridotto a occasione di frivolezze scambiate per libertà.
Sicuramente anche quest’anno si svolgeranno tante iniziative, organizzate da istituzioni, associazioni, sindacati.
Cerchiamo di viverlo insieme, con la consapevolezza della necessità di perseverare nel percorso per il raggiungimento della reale libertà, non soltanto in occasione della ricorrenza, e con l’obiettivo di impegnarci anche nell’educazione delle ragazze e dei ragazzi.
Dalle donne la forza delle donne per  cambiare la società.
Spetta a loro innanzitutto, anzi a noi donne, fare in modo che che l’8 marzo sia ogni giorno e sia di tutte e di tutti.

Lina Arpaia
Referente Pari Opportunità e politiche di genere Auser Puglia

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