Camomilla, il rimedio della nonna sempre attuale

È il più classico dei rimedi della nonna, ma le sue virtù sono confermate dall’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui la camomilla è una delle erbe medicinali più antiche conosciute dall’umanità. Appartiene alla famiglia delle Asteraceae o Compositae ed è rappresentata da due varietà comuni, la camomilla tedesca (chamomilla recutita) e la camomilla romana (chamaemelum nobile), che è quella che vedete in foto.

I fiori essiccati della camomilla contengono molte sostanze di origine vegetale, come terpenoidi e flavonoidi, che contribuiscono alle sue proprietà medicinali.

Estratti, oli e infusi a base di camomilla sono utilizzati per le sue qualità: calmanti, sedative, antispasmodiche (favorisce il rilassamento muscolare e di conseguenza aiuta a dormire meglio e a favorire un senso di benessere e di calma); antinfiammatorie, per problemi di stomaco, intestino o di altre mucose; antipiretiche (vale a dire in grado di abbassare la febbre); antibatteriche, antimicotiche, contro batteri e funghi; analgesiche, in grado di ridurre il dolore.

In genere, la camomilla è consumata mettendo in infusione i fiori essiccati: nel mondo se ne consumano più di un milione di tazze al giorno.

La camomilla può anche essere assunta per bocca sotto forma di compresse o capsule, solitamente in combinazione con altre erbe come la passiflora, l’aloe o la valeriana o con analgesici o antistaminici leggeri.

L’infuso di camomilla va preparato con acqua molto calda ma non bollente per non rovinare le proprietà della pianta.

Attenzione, se si utilizza per i bambini è bene rispettare le dosi suggerite dal pediatra poiché superata una certa soglia la camomilla può causare l’effetto contrario, ovvero causare nervosismo nel bambino e difficoltà ad addormentarsi.

[Foto provvista di Common Creative License di manuel m. v.]

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