In rete si vince (e si produce solidarietà)

Lavorare in rete è una strategia vincente, soprattutto quando si tratta di attuare progetti complessi, che intrecciano competenze e vocazioni diverse.
È più che positivo il bilancio del Progetto Shubh in Capitanata. Rivolto ai titolari di protezione internazionale usciti o in uscita dal circuito di accoglienza per promuoverne l’autonomia socio-economica, il progetto è stato promosso dal patronato Inca Cgil, Cgil, Arci, Auser e Sunia.
L’obiettivo di 15 richiedenti asilo da accompagnare nel percorso di integrazione è stato largamente raggiunto, anzi… raddoppiato.
Sono stati più di 30 i soggetti presi in carico, la metà del totale dei beneficiari in Puglia e un decimo di quelli assistiti sull’intero territorio nazionale.
Il progetto si chiude alla fine di dicembre, ma lascia un patrimonio che non può andare disperso. Lo ha sottolineato intervenendo al workshop conclusivo svoltosi presso la Camera del Lavoro di Foggia, Salvatore Arnesano, coordinatore regionale Inca Puglia: “Il progetto deve continuare: questa rete può diventare il punto di riferimento dei tanti immigrati esposti a condizionamenti e ricatti, ci dimostra che una società più inclusiva e solidale è possibile: l’esperienza Foggia deve diventare punto di riferimento per altri territori.”
Del ruolo svolto dall’Auser, che nel progetto si è occupata del laboratori di lingua e accompagnamento al lavoro (tutor Grazia Francavilla, Tonino Soldo e Giuseppe Maccione) e di patentini e attestazioni professionali (ne sono stati rilasciati 12 in tutto, rispetto all’obiettivo iniziale fissato in 4) ha parlato il presidente territoriale, Geppe Inserra: “La ricetta del successo è stata la rete, che abbiamo costruito giorno per giorno, anche informalmente, correggendo laddove c’era da correggere, aggiustando, rimodulando. Abbiamo fatto rete positivamente anche con i nostri livelli regionali e nazionali”, ha concluso, ringraziando per la sensibilità dimostrata il presidente regionale Auser, Biagio D’Alberto, e il direttore nazionale, Fabrizio Maddalena.
Entusiasta anche il segretario generale della Cgil di Foggia, Maurizio Carmeno: “Di fronte alla sostanziale impreparazione del nostro paese alle politiche di accoglienza e integrazione, il progetto ha messo in campo solidarietà, ha tessuto una vera rete di portatori di interessi che hanno interagito in maniera non episodica ma sistemica. Abbiamo costruito percorsi di collaborazione che potranno essere utili anche in futuro.
Può essere modello utile per tutte le fragilità: il metodo Shubh deve diventare il nostro modus operandi.”
Ai lavori, coordinati da Gianni Palma, direttore Inca Foggia, e introdotti da Maria Silvestri, operatrice Inca, sono intervenuti Domenico Rizzi (Arci Foggia), Michela De Palma (Sunia Foggia), Raffaele Mangino (Formedil Foggia), Antonio De Maso (Fondazione Siniscalco Ceci Emmaus), Savino Tango (Fillea Foggia).

L’intervento del direttore Formedil, Raffaele Mangino, che mostra il filmato della prova sostenuta da uno dei partecipanti al progetto. Nella foto di apertura, i richiedenti asilo seguiti da Auser che attendono di poter sostenere la prova.

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