Auser Puglia scende in piazza con lo Spi Cgil: «Basta alle liste d’attesa»

I Circoli pugliesi dell’Auser scendono in piazza con lo Spi Cgil nell’ambito della campagna di mobilitazione promossa dal sindacato dei pensionati per dire basta alle liste d’attesa. Lo rende noto il presidente di Auser Puglia, Biagio D’Alberto: «È una battaglia di civiltà e di democrazia che deve vederci protagonisti, per tutelare il diritto alla salute sancito dalla Costituzione, e calpestato da un sistema sanitario iniquo ed inefficiente.»
Le cifre parlano chiaro. E si tratta di cifre ufficiali, che possono essere facilmente ricavate dal cruscotto predisposto dalla Regione Puglia per monitorare le liste d’attesa. La media dei giorni di attesa per una visita specialistica o una prestazione diagnostica è di 83 giorni per i cittadini pugliesi che si rivolgono al sistema sanitario «istituzionale». L’attesa media scende invece a soli 11 giorni per le prestazioni erogate, a pagamento, in regime di ALPI (Attività Libero Professionale Intramoenia). Alcune prestazioni mettono a nudo casi limite che suscitano indignazione: per una mammografia bilaterale è necessario attendere mediamente 178 giorni nelle strutture istituzionali, e soltanto 15 in regime di intramoenia. Una visita urologica richiede 68 giorni di attesa attraverso i canali normali e appena 3 attraverso il sistema Alpi.
«È una situazione intollerabile che, come associazione vicina e sensibile ai problemi della popolazione anziana, ci preoccupa profondamente – aggiunge D’Alberto-. Ad essere maggiormente colpiti da questa lampante ingiustizia sono i cittadini più deboli: gli anziani, le famiglie monoreddito, i disoccupati che non possono permettersi di pagare le prestazioni sanitarie. Per dire basta a questo insopportabile stato di cose, i nostri volontari saranno in piazza, assieme ai militanti dello Spi Cgil.»
La campagna di mobilitazione si articolerà in presidi e volantinaggi, in piazza e davanti ai CUP (Centri Unici Prenotazioni), per informare la popolazione e per rendere esigibile il diritto alla salute negato.
Allo scopo lo Spi Cgil Puglia, dopo aver studiato a fondo la legge con un team di avvocati, propone una originale forma di mobilitazione e di protesta. La legge prevede che il medico di base debba indicare la classe di priorità e i relativi tempi di attesa (che possono variare da 3 a 10, 20 o 60 giorni). Nel caso in cui il tempo d’attesa previsto non venga rispettato, lo Spi Cgil inviterà i cittadini a ricorrere alla modalità intramoenia e, contestualmente, a richiedere il rimborso alla Regione Puglia per le spese aggiuntive che sono stati costretti a sostenere, compilando un modulo prestampato, che verrà distribuito durante la campagna di mobilitazione.
«Essere consapevoli dei propri diritti e chiedere che vengano rispettati – conclude il Presidente di Auser Puglia – è il primo modo per renderli effettivamente esigibili. Per questo saremo al fianco di Spi Cgil.»

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